Abstract
The Commentary of St. Thomas Aquinas on the Gospel of St. John offers a
theological doctrine of a speculative nature, starting with an exegesis
rooted in the literal sense of the Gospel text. Dedicated to the reading of
the Gospel of contemplation, it gives an account of the mystery of God
the Trinity, and of his action in the missions of the Son made flesh and
of the Holy Spirit, the other Paraclete. The goal of this doctrine and of
human life itself is nothing less than the contemplation of divine truth.
The latter constitutes, under the regime of living faith, the fruitfulness of
the theological process understood as the deepening of the meaning of
the Word of God as it is present in the fourth Gospel in particular. This
article considers the Trinitarian action in the contemplation of divine
truth starting from the Thomistic Commentary taken as emblematic of
theological investigation. Such a purpose, in the school of Saint Thomas,
is distinguished by the environment of the evangelical Word of God and
of the virtues of theological sense, which benefit the contemplative
knowledge of the mystery of the Trinity and its testimony. Three main
points are addressed in this regard: 1° the Gospel of contemplation; 2° the
action of the Father through the Son and the Holy Spirit, in the contemplation
of divine truth; 3° contemplation of divine truth and union with
God.
Il Commento di san Tommaso d’Aquino al Vangelo di san Giovanni,
risalendo probabilmente agli anni 1270–1272, offre una dottrina teologica
di tenore speculativo, a partire da una esegesi ancorata al senso
letterale del testo evangelico. L’approccio speculativo non è come
esterno al dato scritturistico, bensì gli è proprio e consente di afferrare
sempre più in profondità il significato della parola evangelica, enucleando
il suo contenuto dottrinale. Tale approccio si distingue per la contemplazione
teologica della verità divina, secondo le risorse della
ragione illuminata dalla fede viva. Al riguardo, san Tommaso ci porta
verso un esercizio teologico che costituisce un’opera di sapienza riferita
al Vangelo giovanneo della contemplazione.
Tendere alla piena contemplazione della verità prima nella visione di
gloria incombe, dal punto di vista dell’essenza dell’atto contemplativo,
all’intelletto, e, se viene considerata l’operazione di tendere in quanto
tale, essa compete alla volontà. L’amore, nella volontà, spinge infatti a
conoscere la verità: «E poiché dal conseguire ciò che si ama nasce la
gioia, afferma il nostro autore, la vita contemplativa termina nel godimento,
il quale risiede nella volontà (affectus); e questo a sua volta accresce
l’amore». La vita contemplativa consiste principalmente nella
conoscenza di Dio, coinvolgendo l’amore di carità, e reca l’impronta del
proprio delle persone divine consustanziali in un processo di assimilazione
ad esse che sono la verità. La rivelazione piena di Dio in Gesù Cristo
e il compimento pasquale della sua opera nel Figlio incarnato e nel
dono dello Spirito, assicurano un accesso nuovo alla verità divina. La
missione del Figlio e dello Spirito Santo, infatti, aprono la strada del nostro
raggiungimento della vita eterna: «Questa è la vita eterna: che conoscano
te, l’unico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù Cristo» (Gv
17,3). Essa, consistendo nella visione della Trinità, è anticipata adesso,
mediante la fede, nella contemplazione teologica di cui san Tommaso
è testimone. Tale percorso contemplativo, che è conoscenza sapienziale
della verità divina, manifesta l’agire trinitario.
In proposito, tre punti saranno affrontati: in primo luogo, considereremo
il modo in cui san Tommaso caratterizza il Vangelo secondo san
Giovanni, cioè come quello della contemplazione del Verbo incarnato,
la cui Pasqua è compimento della Scrittura e dell’opera provvidenziale
di Dio. In secondo luogo, verrà trattato l’agire del Padre per il Figlio e
lo Spirito Santo, nella contemplazione della verità divina; in essa, infatti,
agisce la Trinità, verità e amore, in quanto il Padre ci attira p er il Figlio
e nello Spirito. Infine, analizzeremo il rapporto tra la contemplazione
della verità divina e l’unione con Dio.
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